1977-1988 In un momento difficile e delicato come quello che stiamo vivendo, scrivere il mio piccolo pensiero sull'anniversario del nostro amatissimo CUCS potrebbe essere un compito solo in apparenza facile, che potrei sicuramente «liquidare» con una sequenza di solite e grandiose frasi che tutti conosciamo.Ed invece, purtroppo, vista la situazione, bisogna andarci con i piedi di piombo e stare attenti a quello che si scrive, perché c'è sempre qualcuno pronto ad equivocare, qualcuno pronto a gettare benzina sul fuoco. Gli 11 anni del Commando sono passati quasi in secondo piano, travolti anche loro dalla brutta storia che, dall'arrivo di ospiti indesiderati, è andata avanti, impietosa come un rullo che travolge ogni cosa e semina al suo passaggio rancori ed antagonismo. Ma non è di questo che volevo parlare, anche se come prologo era forse necessario, ma del gruppo, perché è solo per lui se ogni domenica ci troviamo allo stadio, il gruppo, che bella parola, per tanto tempo ha rappresentato il massimo, per anni ha significato amicizia, solidarietà, onestà, compattezza, uno per tutti, tutti per uno, senza capi né personaggi troppo in vista, tutti, dico tutti allo stesso livello, tutti pronti a legare un tamburo come a suonarlo, senza per questo sentirsi meno importanti. Un notevole affiatamento che nasceva però dall'intento iniziale, dall'idea primaria (che si perde nei meandri dei 1975/76) che voleva assolutamente organizzare il pur bellissimo ma spontaneo tifo in una macchina perfetta sul modello di altri tifosi che in quel momento davano l'esempio e cioè quelli del TORO. Questo mio desiderio cresceva con il tempo e proprio il tempo stava creando le premesse affinché un sogno diventasse realtà, così tra Nov. e Dic. 1976 avvenne un incontro importante tra quattro ragazzi (Hony, Roberto, Gianni e Stefano), una lunga chiacchierata che nessuno di noi, anche se lo speravamo, avrebbe immaginato così importante e che stava gettando le basi del futuro gruppo. Cosi tanti ragazzi in gamba, pochi oggi i presenti e gli altri persi nel lungo cammino, dettero vita al gruppo, come organizzazione ma soprattutto come amicizia, qualcuno forse si ricorderà i tempi belli, quei tempi privi di inutili chiacchiere, di falsità e di cattiverie, dove ad un certo momento il motivo trainante della nostra presenza in SUD non era solo la ROMA ma il gruppo, il quale dietro allo storico muretto e al primo striscione (che non stava in campo ma sotto i tamburi e difficilmente si vedeva), tra tante difficoltà e con l'appoggio delle persone giuste stava prendendo quota. Da allora sono trascorsi 11 anni, dopo aver vissuto gli ultimi tempi in maniera così traumatica, dopo aver visto, sentito e detto tante scemenze, mi ritrovo senza volerlo indietro nel tempo e ripenso con grande nostalgia ai tempi belli, al vecchio Commando, ed è proprio in onore di quel periodo che ho voluto lo striscione VECCHIO CUCS, perché -cari signori le sensazioni a volte non si possono descrivere, ma in quelle due semplici parole io ho messo tutto quello che ho dato al gruppo ed al mio fianco vorrei tutti quelli che si riconoscono in quello spirito, vecchi e giovani, perché l'età non sia un limite, ma lo sprone per un futuro migliore. Auguri Vecchio Commando Stefano Malfatti |
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